Venerdì 8 dicembre 2017

Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38     IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

UN PENSIERO PER RIFLETTERE:  Quando isoliamo Maria, anche se ne facciamo un’isola meravigliosa, ci sbagliamo. Maria non è un’isola in mezzo al mare, appartiene al continente dell’umanità, ma come promontorio nella posizione più audace che penetra nelle profondità delle acque. (J. Loew)

UNA PREGHIERA:  Madre di Gesù, io non vengo a pregare, vengo solo per guardarti e piangere di gioia. Perché tu sei bella, sei Immacolata, la donna finalmente restituita alla grazia, la creatura nella sua prima felicità, nel mattino del suo originale splendore, ineffabilmente intatta. Perché tu esisti, Madre di Gesù, sii ringraziata. (Paul Claudel)