Venerdì, 1 dicembre 2017

Dn 7,2-14; Cant. Dn 3,75-81; Lc 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Che bello! Non solo la distruzione di Gerusalemme, ma anche il cielo e la terra passeranno, ma non fermeranno il regno di Dio. Le parole che Gesù ha detto e che ha vissuto (lui è il Verbo di Dio, Dio fatto uomo, di carne), ebbene le sue parole non passeranno: ascoltarle oggi e cercare di viverle sarà il nostro contributo a questo grande progetto di salvezza e di amore per l’uomo. E se ascolti bene la Parola di Dio, se la preghi, ti capiterà di sentirla viva in te, anche se ha 2000 anni.

Un pensiero per riflettere Perché la fede abbia valore, deve saper sopravvivere alle prove più dure. La vostra fede è un sepolcro imbiancato, se non è capace di resistere alle calunnie del mondo intero. (Mahatma Gandhi)