Martedì 7 novembre 2017
Rm 12,5-16a; Sal 130 Lc 14,15-24
Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: “Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!”. Gesù rispose: “Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena”.
Ad una cena, probabilmente importante, un commensale, pur gustandola, si sente di esclamare Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio! Sì perché se è così bello trovarsi a far festa a tavola, chissà come sarà nel regno di Dio? E Gesù coglie lo spunto proprio per far capire che tutto ciò che riguarda il Regno va anteposto al resto. Tanto è vero che gli esempi che vengono riportati riguardano fatti via via più importanti per le persone che si scusano. Eppure, Gesù ci dice, il Regno e la sua ricerca già qui, sono di gran lunga più importanti e più portatori di soddisfazione, gioia e beatitudine. Impariamo a vivere gli eventi anche importanti della nostra vita, non snobbandoli, ma con la coscienza che vanno vissuti alla luce del Regno di Dio che ci attende.
Un pensiero per riflettere Per troppi cristiani la vita di fede si limita a un’attività domenicale senza alcun rapporto con il lunedì. (Martin Luther King)