Sabato – 4 novembre 2017
Rm. 11,1-2.11-12.25-29 Sal 93 Lc. 14,1.7-11
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Le parabole sono esempi tratti dalla realtà che servono a farci capire il regno di Dio, non hanno una validità assoluta in sé. L’invito di Gesù è quello all’umiltà e a rinunciare al vizio capitale della superbia. Ciò non significa non sapere che abbiamo anche noi qualità e talenti, ma di usarne umilmente, con spirito di servizio, in modo che non diventino strumento per qualcosa di negativo: qualunque cosa faccio o dico, senza la carità, è nulla.
Un pensiero per riflettere La vita di ogni uomo è una favola scritta dalla mano di Dio. (H. C. Andersen)