Giovedì 2 novembre 2017 – (Commemorazione di tutti i defunti)
Gb.19,1.23-27 Rm 5,5-11 Sal 26 Gv 6,37-40
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. 40 Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Oggi facciamo memoria dei nostri defunti. Innanzitutto, sembra dirci Gesù, ciò che della vita dei nostri cari e della nostra è unito a lui, non andrà mai perduto, non avrà mai fine. E cosa ci unisce a Gesù? L’amore che ogni uomo semina e vive. Ma non l’amore come concetto, bensì l’amore secondo Renato, l’amore secondo Giulia, l’amore secondo mio nonno, perchè ognuno di noi ama in modo diverso, ma il vero amore è in comunione con quello che Dio ha verso di noi e che ha manifestato pienamente in Gesù e rimane: e forse anche voi a volte sentite certe persone che non ci sono più così vive in voi, a volte più di quelle che incontriamo. Questo ci fa pregustare il mistero della risurrezione.
Un pensiero per riflettere Vivi il giorno d’oggi, Dio te lo dà è tuo, vivilo in lui. Il giorno di domani è di Dio, non ti appartiene. Non portare sul domani la preoccupazione di oggi. Il domani è di Dio: affidaglielo. Il momento presente è una fragile passerella: se lo carichi dei rimpianti di ieri, dell’inquietudine di domani, la passerella cede e tu perdi piede. Il passato? Dio lo perdona. L’avvenire? Dio lo dona. Vivi il giorno d’oggi in comunione con lui. (Suor Odette Prevost)