Sabato 28 ottobre 2017

SANTI SIMONE E GIUDA APOSTOLI         Rm 8,1-11; Sal 23 Lc 13, 1-9

In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Oggi la Chiesa ricorda due dei dodici apostoli. Noi ricordiamo quelli che si chiamano Simone (non conosco nessun Giuda perché il più famoso ha fatto una brutta fine). C’erano molti discepoli, ma Gesù ne ha scelti 12. Erano i migliori? Non credo perché già il Vangelo stesso mette le mani avanti dicendo subito che uno dei scelti sarà un traditore. Allora perché li ha scelti? Primo perché Gesù vuol camminare attraverso una comunità e secondo perché vuole affidare loro il compito di guide, di chi si occupa della pastorale, di chi diventa punto di riferimento per gli altri. Anche oggi alcuni sono apostoli: i vescovi e a loro Gesù attraverso la Chiesa affida grandi doni e responsabilità: preghiamo per loro perché non tradiscano la loro vocazione.

Un pensiero per riflettere: L’unica cosa importante, quando ce ne andremo, saranno le tracce d’amore che avremo lasciato. (Albert Schweitzer)