Sabato – 7 ottobre 2017
Bar 4,5-12.27-29; Sal 68; Lc 10,17-24
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
I settantadue tornarono pieni di gioia. Sappiamo di essere chiamati ad annunciare il Vangelo? Proviamo gioia nel farlo o piuttosto vergogna? Il dono della fede che abbiamo ricevuto, calda o tiepida che sia, lo apprezziamo? Ci sentiamo “beati” come dice Gesù ai discepoli? Cioè ci sentiamo in quello stato, almeno ogni tanto, in cui ci rendiamo conto che nulla può danneggiarci più di tanto? Perchè per esempio abbiamo la coscienza a posto, perchè magari abbiamo fatto qualcosa che riteniamo buono o abbiamo preso una posizione che sentiamo giusta? Godiamoci questo dono, e condividiamolo serenamente.
Un pensiero per riflettere
Oh Signore, fa di me uno strumento della tua Pace
Dove è odio fa che io porti l’Amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce. (S. Francesco)