Sabato – 2 Settembre 2017

1Ts 4,9-12 – Sal 97 Mt 25,14-30

14Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito 16colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. 17Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 20Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque». 21«Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». 22Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due». 23«Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». 24Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: «Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso.25Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo». 26Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. 28Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. 30E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».

Forse oggi capita più spesso che chi ha molti talenti li nasconda o per lo meno cerchi di usarli solo per il proprio interesse, il chè peggiora ulteriormente la situazione presentata da Gesù nella parabola. Infatti, soprattutto seguendo negli ultimi anni dei gruppi giovanili parrocchiali, ho notato che molti giovani talentuosi, almeno a livello umano, hanno paura a mettersi in gioco con gli altri, penso per paura di perderci qualcosa oppure perchè pensano di non poter ricevere nulla dagli altri. Questa “malattia” molto presente nel nostro tempo fra noi adulti, purtroppo si è diffusa anche a livello giovanile: pensiamo che la felicità derivi dall’usare i talenti per ricevere il più possibile invece di pensare che è nel donarsi che si valorizza il talento e si dà senso e gioia piena alla vita.

Un pensiero per riflettere Ama finché non ti fa male,e se ti fa male,proprio per questo sarà meglio. Perché lamentarsi?Se accetti la sofferenza e la offri a Dio, ti darà gioia.
La sofferenza è un grande dono di Dio: chi l’accoglie, chi ama con tutto il cuore, chi offre se stesso ne conosce il valore. (Madre Teresa di Calcutta)