Martedì 9 luglio 2019
Gen 32,23-33; Sal 16 Mt 9,32-38
32 Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. 33 Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». 34 Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni». 35 Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. 36 Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 38 Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».
Gesù si rende conto che c’è tanta sofferenza: vorrebbe avere una parola e una presenza per tutti, ma ciò è impossibile a meno che qualcuno faccia da tramite fra lui e le situazioni di dolore, ma anche tra lui e la vita quotidiana delle persone. Quest’opera, che svolgono in particolare i preti, ma anche ciascuno di noi che si ritiene discepolo del Signore, è importante, non tanto perchè noi abbiamo o non abbiamo doti personali particolari, e questo vale anche per i preti, ma perchè ci facciamo strumenti del Signore.
UN PROPOSITO UN INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Parlare ed insegnare spetta al maestro, tacere ed ascoltare si addice al discepolo. (San Benedetto)