Lunedì 13 maggio 2019

At 11,1-18; Sal 41; Gv 10,1-10

1 «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2 Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. 3 Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. 4 E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5 Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.7 Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Oggi si ricevono tanti messaggi, tante sollecitazioni sia tramite parole, sia tramite atteggiamenti così diffusi e amplificati dai mezzi di informazione da ritenerli comuni a tutte le persone e quindi normali. E’ sempre più difficile ascoltare la voce del pastore, sia nel silenzio della preghiera, sia nelle relazioni con i fratelli. Ma una cosa distingue la voce del pastore dalle altre: egli è disposto a dare la vita per te. Devono avere un peso diverso per noi le parole delle persone che per quelle parole sono disposte a dare la vita e per quelle persone che per noi si sono messe davvero in gioco.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE “L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica a sé.” (Dietrich Bonhoeffer)