Domenica 12 maggio 2019
At 13,14-43-52; Sal 99; Ap 7,9.14b-17; Gv 10,27-30
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Mi dà consolazione ultimamente, se ci riesco, quando devo affrontare difficoltà che mi sembrano più grandi di me e su cui non vedo come intervenire, pensare a brani come questo da cui capisco che nessuno può strapparmi dalla mano del Signore. Anche la rabbia che provo per la mia impotenza si placa a quel pensiero. Non solo ma, nel caso mio, ho anche un ovile più materiale costituito da un gruppo di persone che mi amano comunque, anche quando le cose mie possano prendere una brutta piega (la mia famiglia, i miei genitori, alcuni amici,…..). E così cerco di placarmi, decido cosa fare, ma senza l’affanno che tutto ciò che ho dipenda da questo: questo mi aiuta a scegliere per ciò che ritengo il bene.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Una pecora scoprì un buco nel recinto e scivolò fuori. Era così felice di andarsene.
Si allontanò molto e si perse. Si accorse allora di essere seguita da un lupo. Corse e corse, ma il lupo continuava ad inseguirla, finché il pastore arrivò e la salvò riportandola amorevolmente all’ovile. E nonostante che tutti l’incitassero a farlo, il pastore non volle riparare il buco nel recinto. (Anthony De Mello)