Venerdì 5 aprile 2019

Sap 2,1a.12-22; Sal 33; Gv 7,1-2.10.25-30

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Conoscere la verità, conoscere Dio: questo è uno degli obiettivi più alti che un uomo possa darsi nel suo percorso di vita. Perchè questa conoscenza può dare delle risposte e aiutare a scegliere ciò che più ci realizza. Ma come arrivarci? Per prima cosa bisogna desiderare di conoscere la verità. Poi porsi delle domande sul senso delle cose. Poi essere aperti all’ascolto delle persone e degli avvenimenti che indicano delle risposte, poi cercando dei testimoni credibili, cioè che incarnino ciò che proclamano e tra essi scegliere i più vicini all’umanità dell’uomo.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Il cristiano preferirà sempre essere incudine piuttosto che martello, derubato che ladro, ucciso che uccisore, martire che tiranno. (Francesco di Sales)