Martedì 12 marzo 2019
Is 55,10-11; Sal 33; Mt 6,7-15
7 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 8 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. 9 Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano, 12 e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 13 e non ci indurre in tentazione,ma liberaci dal male.
14 Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Il brano che riporta la preghiera che Gesù ha insegnato agli apostoli e quindi a noi, sottolinea l’importanza del per-dono come premessa per rendere più ricche le relazioni tra gli uomini. E’ un per-dono che va dato e chiesto allo stesso tempo. Vivere con l’esigenza di essere perdonati e di perdonare diventa uno stile di vita che ci rende allo stesso tempo abbastanza umili da poter ricevere dagli altri e abbastanza aperti e accoglienti da diventare generosi verso ogni prossimo che incontriamo.
UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Non dire Padre se ogni giorno non ti comporti da figlio. Non dire nostro se vivi isolato nel tuo egoismo. Non dire che sei nei cieli se pensi solo alle cose terrene. Non dire sia santificato il tuo nome se non lo onori. Non dire venga il tuo regno se pensi solo al successo materiale. Non dire sia fatta la tua volontà se non l’accetti quando è dolorosa. Non dire dacci oggi il nostro pane quotidiano se non ti preoccupi di chi ha fame. Non dire perdona i nostri debiti se conservi un rancore verso tuo fratello. Non dire non abbandonarci alla tentazione se hai intenzione di continuare a peccare. Non dire liberaci dal male se non prendi posizione contro il male. Non dire amen se non prendi sul serio le parole del Padre Nostro. (Anonimo)