Sabato 2 marzo 2019

Sir 17,1-18; Sal 102 Mc 10,13-16-

13 Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. 14 Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 15 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”. 16 E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.

Il contesto di Gesù non era come oggi molto favorevole e attento ai bambini: quindi il suo atteggiamento stupiva i discepoli. Ma Gesù, verso i bambini, verso le donne, verso gli esclusi ha un atteggiamento di apertura e soprattutto di valorizzazione, perchè per lui ogni persona è importante e lo evidenzia proprio attraverso l’attenzione ai meno considerati. In particolare nei bambini coglie la grande capacità di stupirsi, di entusiasmarsi, che è alla base della fede autentica nel Signore e che spesso a noi viene a mancare.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE Donare un sorriso rende felice il cuore. Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante ma il suo ricordo rimane a lungo. Nessuno e’ cosi’ ricco da poterne fare a meno ne’ cosi’ povero da non poterlo donare. Il sorriso crea gioia in famiglia da’ sostegno nel lavoro ed e’ segno tangibile di amicizia. Un sorriso dona sollievo a chi e’ stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza e’ medicina. E se poi incontri chi non te lo offre sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo. (P. Faber )