Sabato 19 gennaio 2019
Eb 4,12-16; Sal 18 – Mc 2,13-17
13 Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. 14 Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì. 15 Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. 16 Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?». 17 Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».
Gesù non ha paura di mischiarsi. Non ha paura di pubblicani e peccatori. A volte la religione, non solo la nostra, sembra spingerci a tenerci separati da chi riteniamo pubblicano o peccatore (che poi lo sia più o meno di noi è da dimostrare). Gesù percorre un’altra strada e ce la insegna. Non rifiuta nessuno a priori, vive nel mondo. Questo però non lo porta ad adeguarsi al mondo. Egli riesce a rimanere sulla carreggiata del Vangelo. Non bestemmia perche altri bestemmiano; non parla male degli altri solo perchè altri lo fanno; non rinuncia all’onestà perchè tanto tutti rubano un po’; non rinuncia alle proprie convinzioni per ingraziarsi qualche potente; ……………….. Insegnaci a essere nel mondo, ma non del mondo.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Ell’è tanto utile cosa questa pace! Ella è tanto dolce cosa per questa parola pace, che dà una dolcezza alle labbra! Guarda el suo opposito, a dire guerra! E’ una cosa ruvida tanto, che dà una rustichezza tanto grande, che fa inasprire la bocca. (San Bernardino da Siena)