Martedì 8 gennaio 2019
1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc 6,34-44
34 Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; 36 congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». 37 Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». 38 Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». 39 Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde. 40 E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. 41 Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. 42 Tutti mangiarono e si sfamarono, 43 e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. 44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Che grande abbondanza viene promessa. Quanti beni attendono chi frequenta Gesù. Sembra di sentire le promesse di molti politici. E il bello è che molti credono più a quelle promesse, che a quelle del Signore. E non vengono in mente tutte le obiezioni che hanno fatto i discepoli e che facciamo noi a Gesù. Pensiamo che il politico che ha ottenuto (chissà come) quella posizione abbia le credenziali per portarvi anche gli altri. Ma c’è una differenza sostanziale. Gesù ha condiviso fino in fondo la condizione di coloro cui prometteva, distribuendo a ciascuno secondo le esigenze e non appropriandosi del rimanente. E per farlo ha guardato in alto, a Dio, e non ha ceduto alla tentazione dei potenti.
UN PROPOSITO UN INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Per riflettere Partecipando alla mensa di Cristo, il discepolo passa dall’egoismo e dalla brama dell’avere, del potere e dell’apparire, a una vita nuova nell’amore sotto il segno del dono e del servizio in umiltà. Entra a far parte di un popolo nuovo che ha le caratteristiche del pane che mangia. Perché l’uomo è ciò che mangia. Gesù ha detto: “Chi mangia di me, vivrà per me” (Gv 6,57). Lino Pedron