Domenica 30 dicembre 2018
1Sam 1,20-22.24-28; Sal 83; 1Gv 3,1-2.21-24; Lc 2,41-52
I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Anche se il brano di Vangelo parla della promessa che, attraverso Gesù, Dio sta facendo agli uomini, a me il brano fa pensare di più al rapporto genitori-figli. In questo periodo della vita sono sia genitore che figlio e noto come sia difficile in questo rapporto vivere il Vangelo, perchè ci si sente legati da affetto ma, proprio per questo si ripongono aspettative gli uni sugli altri da un lato, ma anche desiderio di distacco, per cui c’è un’alternanza di desiderio di essere uniti e di separarsi senza scossoni. Aiutaci a vivere questo prezioso equilibrio come palestra di Vangelo.
UN PROPOSITO UN INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE La famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda,e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l’amore. (San Giovanni Paolo II)