Mercoledì 21 novembre 2018

Ap 4,1-11; Sal 150 – Lc 19,11-28

11 Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. 12 Disse dunque: “Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un’ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. 15 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 17 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. 18 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. 19 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. 20 Venne poi anche l’altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; 21 avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. 22 Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 23 perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi. 24 Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci 25 Gli risposero: Signore, ha già dieci mine! 26 Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”.

Non hai talenti? In questo periodo non puoi far nulla di buono? Non crederci davvero: è una bestemmia. Hai dei talenti, ma hai paura di usarli male e di fare dei danni? Non crederci. Il Dio di Gesù Cristo non sempre è presente in modo chiaro, ti può sembrare lontano, ma saprà trarre del bene da chi è disposto a mettersi in gioco per lui e farà fruttare i nostri piccoli e poveri sforzi. Ma non è anche quello che apprezziamo quando abbiamo ricoperto ruoli di educatori? Non è meglio un allievo, un bambino dell’estate ragazzi, un figlio che si esprima, si dia da fare, cerchi di rispondere alle domande, abbia voglia di fare le attività, di chi, anche solo per paura di sbagliare, o perchè non crede in se stesso, rimane impassibile, non risponde, non prova neanche a fare ciò che proponiamo. Così non si dà possibilità di costruire niente o di migliorare. Così è per noi con Dio. Coraggio!

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere “Consegnare a Dio la nostra vita non significa consegnarla «astrattamente» nelle sue mani, quasi per estraniarci dal mondo. Significa invece consegnarla a lui perché ci metta in stato di servizio verso i fratelli.” CARLO MARIA MARTINI