Martedì 13 novembre

Tt 2,1-8.11-14; Sal 36 – La salvezza dei giusti viene dal Signore Lc 17,7-10

7 Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? 8 Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? 9 Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10 Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.

Quando ascoltiamo questo brano non ci sembra un po’ esagerato che sia considerato inutile chi vive da cristiano? Innanzitutto oggi chi fa il proprio dovere con diligenza, senza risparmiarsi o approfittare della propria posizione, spesso sembra già un extraterrestre; inoltre credo che Gesù voglia trasmettere ai suoi discepoli l’atteggiamento con cui lui stesso ha vissuto la sua fede in Dio: quella di sentirsi sempre grati a Dio per quanto ci ha dato, a partire dalla vita stessa, dalla possibilità di sperimentare in essa l’amore, e pertanto sentire l’impegno a corrispondere al suo dono come se fosse quasi un dovere di riconoscenza, come un servizio da poco ad un bene così grande come quello dell’amore di Dio per gli uomini.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Chi di noi ha mantenuto la purezza di cuore? Chi può credersi senza macchia? Ma la grazia di Dio fa dell’uomo più indurito un bambino.“ — Georges Bernanos