Giovedì 8 novembre 2018

Fil 3,3-8; Sal 104Lc 15,1-10

1 Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 3 Allora egli disse loro questa parabola:
4 «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? 5 Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, 6 va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. 7 Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. 8 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? 9 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10 Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Che bello credere nel Dio che viene svelato da questa parabola e dalla vita stessa di Gesù che la racconta. Che bello sapere che Dio è così premuroso verso le pecorelle, che siamo tutti noi. Che bello sapere che lo è anche con quelle che si son perdute. E’ sicuramente brutto perdersi, ma è bello coltivare la speranza e credere nella promessa che a Dio importerà lo stesso di noi, anche in quei momenti. E siccome l’amore è contagioso questo pensiero oggi forse ci spingerà ad essere strumenti di Dio nel cercare qualche pecorella smarrita e comunicarle la nostra premura che deriva da quella di Dio.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Chi nutre Cristo nel povero, colloca il proprio denaro in cielo”. (San Leone Magno)