Lunedì 15 ottobre 2018
Gal 4,22-24.26-27.31; 5,1; Sal 112 – Lc 11,29-32 SANTA TERESA D’AVILA
29 Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. 30 Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31 La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. 32 Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui.
Il difetto della generazione di Gesù c’è anche nella mia e, forse, ancor più in quella dei giovani: di fronte alla esortazione a cambiar vita, soprattutto quando questo comporti delle rinunce, si chiedono segni e prove che davvero sia meglio ciò che ci si prospetta o non sia magari solo propaganda o illusione. Spiace davvero a volte rendersi conto che prove certe e definitive non ce ne sono, né qui, né a Lourdes, né dal papa. L’unico segno cui far riferimento è Gesù Cristo, vissuto duemila anni fa, ma anche vivente oggi, nei più fragili, e ,forse, anche in noi, se sapremo noi dargli vita e riconoscerlo e capire che quella voce che ci parla attraverso i fratelli e attraverso la preghiera è la sua. Solo questo abbiamo: è una scommessa!
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere È tanta l’importanza dell’amore vicendevole che non dovreste mai dimenticarvene. L’andare osservando certe piccolezze ‐ che alle volte non sono neppure imperfezioni, ma che la nostra ignoranza ci fa vedere assai gravi ‐ nuoce alla pace dell’anima e inquieta le sorelle. Sarebbe una perfezione che costa assai caro! (S. Teresa d’Avila)