Sabato 25 agosto 2018

Ez 43,1-7a; Sal 84; Mt 23,1-12

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Noto che anche ad Alba si moltiplicano le iniziative di incontri con esperti di vario tipo e su vari argomenti anche a livello ecclesiale. La ritengo una grande ricchezza. Allo stesso tempo però questa ricerca di esperti da ascoltare mi pare andrebbe accompagnata dal confronto tra persone non esperte che mettono sul piatto la propria vita con la fatica di uniformarla al Vangelo nella sua quotidianità. Inoltre andrebbe anche accompagnata dall’ascolto quotidiano della Parola di Dio affinchè ci pungoli a tradurre nella nostra vita e con la nostra personalità i valori su cui si riflette e in cui si crede.

UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE E tu cercherai la tua immagine, il tuo io, il tuo mondo, il tuo futuro. Occhi vigili trepidamente ti accompagneranno. Griderai i tuoi anni, la tua libertà, i tuoi tempi… Ragazza mia, costruisci, costruisciti. Non ispirarti alla moda, all’effimera bellezza, alle tue paure e fragilità. Guarda in alto e tuo maestro sia l’Artefice, colui che ama. (Giuseppe Impastato)