Sabato 18 agosto 2018
Ez 18,1-10.13b.30-32; Sal 50; Mt 19,13-15
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Il contesto di Gesù non era come oggi molto favorevole e attento ai bambini: quindi il suo atteggiamento stupiva i discepoli. Ma Gesù, verso i bambini, verso le donne, verso gli esclusi ha un atteggiamento di apertura e soprattutto di valorizzazione, perchè per lui ogni persona è importante e lo evidenzia proprio attraverso l’attenzione ai meno considerati. In particolare nei bambini coglie la grande capacità di stupirsi, di entusiasmarsi, che è alla base della fede autentica nel Signore e che spesso a noi viene a mancare.
UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualcosa e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera. (Paolo Coelho)