Martedì 7 agosto 2018

Ger 30,1-2.12-15.18-22; Sal 101; Mt 15,1-2.10-14

In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». Poi, riunita la folla, disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

Il Vangelo di oggi è molto attuale. Viviamo nell’era della comunicazione e le parole sono fiumi che ci investono continuamente. Ebbene mi sembra che queste parole che escono dalla bocca degli uomini siano fonte di impurità, malizia, cattiveria, ipocrisia. Quante parole negative mi capita di sentire e che fatica a volte trattenermi dall’uniformarmi a questo stile in cui le parole si usano male o senza darvi il peso che dovrebbero avere. Sono proprio essere che possono rendere impure e negative le nostre relazioni. Cerchiamo in questa giornata di benedire (cioè dire bene) e di dare peso a ciò che esce dalla nostra bocca.

UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE C’è vita solo dove c’è amore. La vita senza amore è morte. La legge dell’amore governa il mondo. Se c’è nel cuore umano un amore puro, tutto il resto segue automaticamente e il campo del servizio è illimitato. Se si aprono le porte del cuore tutto può entrarvi. (Gandhi)