Martedì 17 luglio 2018
Is 7,1-9; Sal 47; Mt 11,20-24
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Gesù è buono, ma non buonista. Non risparmia giudizi anche aspri verso chi fa resistenza a ciò che è buono, a fare scelte sulla strada della giustizia e della pace. In particolare gli sembra inspiegabile e lo sembra anche a me (vedi la continua lotta proprio nella sua terra tra ebrei e palestinesi), che non si capisca che la strada dello scontro non può portare da nessuna parte, indipendentemente dal fatto che tu sia quello più forte. Perchè l’orizzonte finale non può essere pace vera, ma solo pace temporanea, frutto della paura e che semina sete di vendetta.
UN PROPOSITO UN’INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò ci servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi. (Santa Bernadette Soubirous)