Martedì 19 giugno 2018
1Re 21,17-29; Sal 50; Mt 5,43-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
La perfezione di cui si parla è diversa da quella che a volte ha guidato la mia vita. Infatti penso che lil desiderio di essere perfetti spesso sia diventato il desiderio di apparire perfetti. Questo desiderio inoltre, dato che non si realizza, mi ha bloccato, fatto rinunciare, fatto cercare la perfezione dello stesso tipo negli altri impedendomi di cogliere la loro perfezione. La perfezione del Vangelo è come quella del Padre nostro celeste. Quella dell’amore totale, cui si arriva seguendo il Vangelo e i suoi consigli pratici. Quella deve continuare a ispirarci, non quella che ci è richiesta dagli altri. Continuare a cercarla non ci deve angosciare perchè verso essa, con le nostre cadute e ricadute, cammineremo con il Signore.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE E’ sulla rampa del perdono che vengono collaudati il motore e la carrozzeria della nostra esistenza cristiana. E’ su questa scarpata che siamo chiamati a vincere la pendenza del nostro egoismo e a misurare la nostra fedeltà al mistero della croce. (Tonino Bello)