Lunedì 4 giugno 2018
2Pt 1,2-7; Sal 90 Mc 12,1-12
Gesù si mise a parlare loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l’erede; su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra. E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. Non avete forse letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri»? Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.
Non cerchiamo di sostituirci a Dio. La nostra religione, la nostra fede va personalizzata, va applicata alla nostra persona, alle nostre vicende, ma non dobbiamo costruirci un Dio a nostra misura. La nostra fede è anche rivelazione. La verità è anche fuori di noi e va cercata e richiesta al Signore per illuminarci. Dove si accede alla rivelazione? Certamente ascoltando la parola di Dio, ma anche facendo i conti con la Tradizione della Chiesa, il cammino dei credenti prima di noi ed anche camminando e confrontandoci con altri fratelli nella fede. Non possiamo arrivare a dire: io credo in Dio, ma è un Dio personale, ma non nella Chiesa, ecc…… Dobbiamo confrontarci con essa.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere: Insegnare è facile come scagliare pietre dall’alto di un campanile. Mettere in pratica quello che si insegna invece è difficile come portare pietre in cima al campanile. (S. Serafino di Sarov)