Lunedì 26 marzo 2018

Is 42,1-7; Sal 26;  Gv 12,1-11

ISAIA 42,1-7

Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.

Gv 12,1-11

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Spesso si pensa che il compito principale del cristiano sia occuparsi dei poveri. Sicuramente è un dato che dovrebbe contraddistinguere i cristiani. Molte persone non cristiane fanno le stesse cose. Il cristiano parallelamente allo slancio verso il debole ha lo slancio verso Dio, perchè riconosce in lui la fonte dell’operosità verso i poveri, riconosce nel legame con Dio attraverso Gesù la possibilità che il seme che si getta cresca e si nutra di speranza: la speranza che, anche senza vedere risultati della sua opera, la propia goccia si unirà in Cristo a tutte le altre e soprattutto alla sua presenza.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

UN PENSIERO PER RIFLETTERE La carità per il prossimo costituisce una parte essenziale del nostro spirito. La pratichiamo prima di tutto tra di noi amandoci come fratelli, considerando la nostra società come la famiglia più unita che esista sulla terra; rallegrandoci delle virtù, dei talenti e delle altre qualità dei nostri fratelli come se fossimo noi stessi a possederle; sopportando con dolcezza i piccoli difetti che qualcuno non ha ancora superato, coprendoli con il manto della più sincera carità.

(Lettera di Sant’Eugenio de Mazenod, 29 luglio1830)