Domenica 25 marzo 2018
DOMENICA DELLE PALME Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mc 14,1-15,47
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
Il Vangelo di oggi sarebbe tutto il racconto della passione e morte di Gesù. Ne ho scelta una parte che mi pare ci possa aiutare come ingresso nella settimana santa. Infatti penso che i giorni che ci attendono possano essere una grande occasione per incontrare Gesù, perche passi a trovarci, perchè passi nella nostra vita per trasformarla, per salvarla. E non è un fatto ripetitivo, perchè non siamo gli stessi dello scorso anno: sono accadute cose accanto a noi e in noi che rendono l’oggi bisognoso di un nuovo passaggio del Cristo. Non ci resta che prepararci nel migliore dei modi. E non c’è modo migliore di donare del tempo alla preghiera, al dialogo con Gesù, all’ascolto della sua Parola. Perchè il suo passaggio non ci trovi addormentati.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
UN PENSIERO PER RIFLETTERE: C’è un quadro famoso che rappresenta Gesù in un giardino buio. Con la mano sinistra alza una lampada che illumina la scena, con la destra bussa ad una porta pesante e robusta. Quando il quadro fu presentato per la prima voltta ad una mostra, un visitatore fece notare al pittore un particolare curioso.
“Nel suo quadro c’è un errore. La porta è senza maniglia!”.
“Non è un errore” rispose il pittore “quella è la porta del cuore dell’uomo. Si apre solo dall’interno”.