Martedì 27 novembre 2018

Ap 14,14-19; Sal 95 Lc 21,5-11

Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: “Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta”. Gli domandarono: “Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?”. Rispose: “Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine”.
Poi disse loro: “Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo.

Il Dio in cui crediamo è un Dio che si è incarnato nella storia ed ha a cuore la storia dell’uomo, ma non toglie la libertà a nessun uomo. E’ attraverso la libertà dell’uomo che vuole salvarlo e non togliendogliela. Per cui non si tratta sempre di domandarsi perchè succedono cose brutte o belle. L’uomo è padrone della propria vita ma. in proporzione che si affida al Signore per le proprie scelte e non alle belle pietre di qualche costruzione o al potere di questo o quell’uomo, egli diventa strumento di salvezza per sé e per gli altri: è così che il nostro Dio ha scelto di essere nella storia.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere

Richard: “Lo sai che non credo in Dio, nonna.”
Mamma Henry:“Tu non sai quello che dici: non è possibile che tu non credi in Dio, non sei tu a decidere”.
Richard: “E chi altro decide?”
Mamma Henry: “La vita. La vita che è in te decide. Lei sa da dove viene e crede in Dio”.
(Baldwin, Blues per l’uomo bianco, Dramma in tre atti, Feltrinelli, 1965).