Lunedì 26 novembre 2018

Ap 14,1-3.4b-5; Sal 23 Lc 21,1-4

Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: “In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere”.

Abbiamo ascoltato molte volte questo brano, come a ricordarci ogni tanto che non è che siamo così generosi come cerchiamo di convincerci che sia. Ci sono persone, pur apparentemente meno dotate, che sanno darsi senza risparmio, forti di una fede nel futuro che chi cerca di tenersi buono un gruzzolo (perchè non si sa mai) o comunque una via d’uscita dall’impegno, non sa cosa sia. Oggi il brano mi fa riflettere anche sul primo versetto: oggi credo che ci siano sempre meno persone ricche che offrono e si offrono con il proprio superfluo, perchè il farlo, culturalmente, è ormai considerato da fessi, se non ha un ritorno di soldi o di immagine (la quale poi potrà produrre soldi). Non pare anche a voi?

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere“Non si può apprezzare la forza delle parole di Gesù verso i bambini, se non si considera che i bambini, in una società contadina primitiva, erano nulla, erano non persone, proprio come i miserabili. Un bambino non aveva nemmeno diritto alla vita. Se suo padre non lo accettava come membro della famiglia, poteva benissimo gettarlo per strada e farlo morire, oppure cederlo a qualcuno come schiavo”.
(Augias e Pesce, Inchiesta su Gesù, Mondadori 2006, pag. 90).