Giovedì 22 novembre 2018

Ap 5,1-10; Sal 149 – Lc 19,41-44

41 Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: 42 “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. 43 Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; 44 abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”.

In questi giorni in cui Gerusalemme è di nuovo sotto il pericolo di una guerra, questo brano è molto attuale. E mi viene il desiderio di pregare disperatamente come Gesù per questo simbolo della venuta di Dio in Gesù e della realizzazione della sua promessa di salvezza. Com’è possibile che ancora gli uomini non comprendano che l’unica via di salvezza, non solo per gli altri, ma anche per se stessi è quella della pace, sempre? Nessuna guerra, piccola o grande può salvare, né chi la vince né chi la perde. La pace ad ogni costo, anche facendo uno, due, cento passi indietro, ma la pace, sempre. Diventare operatori di pace può rendere beato l’operatore e anche il mondo che lo circonda.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere La fede non è una capacità personale, non la costruisce l’uomo: piuttosto è l’atteggiamento semplicissimo di chi si abbandona con fiducia alla parola di Dio, è l’abbeverarsi alla potenza della parola di Dio che opera in noi.” CARLO MARIA MARTINI