Mercoledì 31 ottobre 2018

Ef 6,1-9; Sal 144 –Lc 13, 22-30

22 Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e sederanno a mensa nel regno di Dio.30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».

Credo che la porta che ci indica Gesù sia stretta soprattutto perchè è difficile da vedere oltre che entrarvi. Difficile da vedere perchè anche a noi piace riempirci la bocca e la mente di luoghi comuni anziché andare fino in fondo nelle cose. La politica, son tutti ladri; la Chiesa, son tutti ipocriti; le religioni, son tutte uguali; le ragazze, son tutte …..; sposarsi, tanto poi ci si separa…… E così ci lasciamo travolgere dalla moda dell’indifferenza verso tutto ciò che potrebbe richiedere impegno, che ci costringerebbe a lottare per un’ideale: non ci resta che accumulare cose e sensazioni materiali, considerando profeti e idealisti degli illusi. Fermiamoci, diamo spazio allo spirito, prima che sia troppo tardi.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere L’usanza vuole che si lodino i santi morti e si perseguitino quelli vivi. (N. Howe).