Mercoledì 24 ottobre 2018

Ef 3,2-12; Cant. Is 12,2-6 – Lc 12,39-48

39 Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate”. 41 Allora Pietro disse: “Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?”. 42 Il Signore rispose: “Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 44 In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

Forse il tono di Gesù appare minaccioso. Forse anche per gli apostoli lo era, al punto che fanno una domanda per capire meglio. Non credo che vada visto come minaccioso, a meno che uno non cerchi di fregare se stesso, non assumendosi le responsabilità legate alla propria condizione, alle proprie qualità, alle risorse ricevute dalla natura e dall’ambiente in cui vive. Chi volesse sfuggire le proprie responsabilità potrebbe vedere le parole di Gesù come di chi può smascherarci e punirci. Ma l’intento di Gesù è aiutarci a vivere una vita più piena, godendo delle nostre qualità e risorse facendole fruttare: questo ci farà beati

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere La libertà non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’avere il diritto di fare ciò che dobbiamo.” (Giovanni Paolo II)